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Porto, concessioni a rischio

di Gianni Olandi
Porto, concessioni a rischio

La Regione dovrà decidere a breve su un progetto per la gestione unica degli approdi turistici

20 novembre 2014
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ALGHERO. È sempre stata una delle carte che la Riviera del Corallo doveva giocarsi per ottenere ricadute di ordine economico e occupazionale. Ma nonostante il fiume di risorse pubbliche investite, un miglioramento strutturale che pur non essendo il massimo è comunque una realtà di tipo operativo, il porto compreso tra i vecchi bastioni e la nuova banchina turistica continua a vestire l'abito della “bella addormentata”. Tutti sono concordi nel ritenere che l'area portuale ha restituito in termini economici ben poco di quanto ha avuto con il denaro pubblico che ha prodotto banchinamenti, approfondimenti di fondale, nuovi spazi a terra, una viabilità accessibile e servizi, non proprio al top ma comunque sempre servizi. Ora su direttiva comunitaria, recepita dal Governo e dalla Regione, anche l'area portuale catalana è interessata dal nuovo corso che prevede per questo tipo di impianti un gestore unico. Inevitabile quindi il decadimento delle concessioni, una ventina, e un nuovo assetto operativo. Un primo termini per l'adeguamento era stato fissato per il 2015 ma la Regione ha spostato la scadenza al 2020 ma non è detto che si debba attendere questa data.

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