La Nuova Sardegna

Alghero

Montagne di rifiuti nelle strade

di Gianni Olandi

L’amministrazione comunale ha invitato i cittadini a non buttare l’immondizia per un paio di giorni

28 ottobre 2014
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ALGHERO. C'è imbarazzo per l'ennesimo episodio di sabotaggio , avvenuto sabato notte, che ha interessato ancora una volta la sede della società Aimeri nella zona industriale di San Marco. Imbarazzo perché questi episodi si stanno verificando con una costanza disarmante da oltre una decina di anni e sembrano aver raggiunto ormai un linguaggio intimidatorio i cui significati sono palesemente inquietanti per la presenza in città di sistemi e azioni che riescono a guadagnare sul campo il privilegio dell'impunità. Ieri un solo mezzo è uscito dalla sede dell'Aimeri per affrontare l'abituale turno di servizio della raccolta dei rifiuti in città. Lo spettacolo offerto dalle montagne di spazzatura era indecoroso, avvilente per una città turistica, ma umiliante per qualsiasi centro urbano soprattutto per le ragioni che lo hanno provocato.

La stagione turistica si sta esaurendo, entro il mese chiuderanno i battenti gli ultimi alberghi stagionali sulla costa, ma il territorio è ancora interessato dall'arrivo di utenza turistica internazionale grazie ai collegamenti che su 5 tratte europee proseguiranno per tutto l'inverno. I volumi di produzione di rifiuti si sono comunque ridotti in modo consistente ma anche il personale della Aimeri è tornato agli assetti ordinari essendosi concluse le prestazioni dei 25 operai stagionali. Cassonetti colmi di sacchetti di rifiuti, campane per la raccolta del vetro ormai stracolme, oggettive situazioni di disagio sono visibili in diversi punti della città grazie a questa nuova azione intimidatoria nel confronti della società che gestisce il servizio di igiene urbana.

Un atteggiamento che non riguarda l'attuale gestore appaltatore, ma che ha interessato nel corso degli anni tutte le società che hanno vinto la gara di appalto sulla Riviera del Corallo. Il fenomeno di sabotaggio e danneggiamento continuato è quindi contro il servizio in se stesso. Resta aperta l'ipotesi che la sede della zona industriale di San Marco sia un obiettivo privilegiato della delinquenza locale che in occasione delle spedizioni notturne, non trovando oggetti di particolare interesse da rubare, sfoghi la sua delusione rubando i libretti di circolazione, impadronendosi delle chiavi, danneggiando i copertoni dei camion, spaccando computer e devastando tutto ciò che è a portata di mano. Non si riesce a comprendere per quale ragione la Aimeri non abbia ancora installato le telecamere nel deposito di San Marco, in modo da raccogliere elementi preziosi anche per le indagini delle forze dell'ordine. Il sindaco Mario Bruno e l'assessore all'Ecologia Raimondo Cacciotto sono stati durissimi nel commentare il gravissimo episodio. Stesso atteggiamento anche da parte della Aimeri il cui amministratore delegato ha sostenuto in una nota «non ci faremo intimidire». Legittimo chiedersi il perché delle intimidazioni, le ragioni di questa guerra ultra decennale nei confronti della società che gestisce il servizio della nettezza urbana, i motivi di una costante azione di sabotaggio verso quello che è un appalto pubblico e che ha provocato fino a ora ingenti danni e disservizi dalle conseguenze non quantificabili alla città. Dopo l'ultimo sabotaggio avvenuto nella notte tra sabato e domenica i carabinieri hanno avviato le indagini, svolto sovralluoghi, sentito testimonianze. Tornando alle conseguenze del sabotaggio, il servizio resterà in affanno per due o tre giorni per andare a regime entro la settimana. L'amministrazione ha invitato i cittadini a trattenere i rifiuti a casa per un paio di giorni.

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