La Nuova Sardegna

Alghero

Tutti contrari alla tassa di soggiorno

di Gianni Olandi
Tutti contrari alla tassa di soggiorno

Fronte compatto di albergatori, ristoratori e gestori di camping. Cicalò: «Sarebbe meglio combattere l’abusivismo»

24 ottobre 2014
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ALGHERO. Mai visti albergatori, commercianti, organizzazioni di categoria e associazioni del comparto mercantile così d'accordo. Ci ha pensato la tassa di soggiorno appena approvata dal consiglio comunale su proposta della maggioranza guidata dal sindaco Mario Bruno a dare voce unica a tante figure professionali tutte impegnate nel sistema legato all'industria delle vacanze algherese. Nella sala dell'hotel Catalunya si sono riuniti il Consorzio Turistico Riviera del Corallo e Federalberghi Sassari, rappresentato da Stefano Visconti, la Confcommercio Alghero con il presidente Massimo Cadeddu, l'Associazione Club di prodotto Domos coordinata da Marco Di Gangi, e Lorenzo Carboni in rappresentanza dell'organizzazione di categoria dei campeggi. All'incontro ha partecipato il presidente di Confcommercio regionale, Agostino Cicalò. Diverse le voci che sono intervenute sull'argomento ma con un unico concetto ben definito: la tassa di soggiorno sarà un danno per il comparto mercantile. Visconti ha introdotto la conferenza citando, tra le altre cose un dato:in Sardegna i comuni che praticano la tassa sono 10, ora Alghero è l'undicesima. Tra le situazioni anomale che la tassa provocherà, lo ha evidenziato Agostino Cicalò, non è secondaria quella che riguarda i contratti già stipulati con i tour operator per la prossima stagione che, al momento della stipula, non prevedevano evidentemente alcun balzello aggiuntivo. Ora il problema ricadrà sulle spalle degli albergatori. Cicalò ha poi sottolineato che se l'ente locale volesse dedicarsi a fronteggiare in maniera determinata l'abusivismo che si registra nel settore, i proventi che ne giungerebbero sarebbero certamente superiori a quelli ipotizzati con la tassa di soggiorno. Per il presidente della Confcommercio algherese, Massimo Cadeddu, «la tassa di soggiorno è stata una sorpresa, in campagna elettorale l'attuale sindaco non ne ha mai fatto riferimento». Marco Di Gangi della Domos si è dichiarato oltre che sorpreso anche contrariato dalle motivazioni addotte dall'assessore locale alle attività produttive a proposito del fatto che la tassa veniva assunta «per fare fronte ai tagli delle risorse» e al fatto che la Regione ha annunciato di non avere risorse per la promozione turistica, quasi che lo sviluppo della Sardegna debba essere assegnato «all'industria pesante» e non al turismo che costituisce un riferimento serio e consolidato. Lorenzo Carboni che rappresentava le attività dei camping ha ricordato che in Sardegna vi sono 54 strutture che praticano questo tipo di ricettività e vacanza e che ora gli impianti nel territorio di Alghero saranno sottoposti alla concorrenza delle altre strutture i cui comuni non hanno varato la nuova l'imposizione fiscale. Problema che, peraltro, non riguarderà soltanto i campeggi ma anche gli alberghi visto che Alghero sulla costa nord occidentale è «circondata» da località turistiche dove non si paga la tassa di soggiorno. Inevitabili sono poi state le accuse verso il mondo dei B&B che, secondo Cicalò, doveva essere una integrazione al reddito ma che oggi è diventata una impresa vera e propria. Il presidente di Confcommercio Sardegna ha poi criticato la Regione che non è riuscita ancora a fissare regole precise su questo settore dove l'abusivismo è dilagante. Da ricordare infine che totale contrarietà alla tassa era stata espressa anche dal presidente regionale di Federalberghi, Giorgio Macciocu, anche a nome della federazione nazionale.

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