La Nuova Sardegna

Alghero

parco di porto conte

Lubrano invitato a dimettersi

L’ex sindaco: «Nella maggioranza non c’è accordo sulle nomine»

18 ottobre 2014
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ALGHERO. Botta e risposta al vetriolo fra l’attuale maggioranza che governa il Comune e l’ex sindaco Stefano Lubrano. Motivo del contendere, la presidenza dela Parco di Porto Conte, dalla quale Lubrano – almeno secondo la maggioranza - dovrebbe dimettersi, seguendo l’esempio di Gavino Tanchis e Toni Torre. Dimissioni che «privano l’ente della guida politica riconducibile alla maggioranza che ha vinto le elezioni». Un atto, quello dei due componenti del cda del Parco, dovuto alla legge Severino che vieta che un amministratore sieda ai vertici di un ente controllato. Questo in attesa che la Regione apporti le necessarie modifiche alla legge istitutiva del parco che permetteranno il rinnovo del consiglio di amministrazione.

«Il problema è che non vi è alcun accordo sui nomi da indicare per il Parco, così come a pochi mesi dall'insediamento della giunta si sta discutendo di un suo rimpasto e perché poi ci sono nomine pesanti come quelle di Meta ancora da chiudere». Non si è fatta attendere la replica di Stefano Lubrano che nel ringraziare per gli elogi ricevuti per l’opera svolta sottolinea che «le motivazioni politiche del comunicato sono decisamente deboli, sopra tutto quando si invoca il commissariamento del Parco, e lo si motiva appunto con ragioni politiche non per ragioni amministrative o di risultati». L’ex sindaco ricorda che il mandato da presidente è a costo zero, mentre il commissario (il cui arrivo è invocato dalla maggioranza) verrà pagato con i soldi del Comune. «In questa evenienza è bene sapere che il costo del commissario – precisa Stefano Lubrano – sarà equiparato al costo del presidente del Parco (eliminato dalla precedente amministrazione, ndr) che a sua volta era equiparato allo stipendio base del sindaco, ovvero 3.500 euro netti al mese».

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