La Nuova Sardegna

Alghero

Il Comune pronto alla battaglia legale

di Luigi Soriga
Il Comune pronto alla battaglia legale

Poche speranze di riavere i parcheggi e il campo di calcio, ma il terreno di Dinapoli potrebbe ridiventare pubblico

03 ottobre 2014
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ALGHERO. C’è un pool di avvocati, mobilitati dal Comune per seguire passo passo tutte le 16 cause per usucapione di Maria Pia. Un’attenzione che purtroppo arriva con molti anni di ritardo, quando ormai l’amministrazione sembra destinata a perdere buona parte dei suoi terreni.

In oltre trent’anni di colpevole distrazione, nel novanta per cento delle aree che prima erano di proprietà pubblica sono germogliate reti e cancelli. Si parla di decine e decine di ettari chiuse da pastori e allevatori, in una porzione di territorio a pochi metri dal mare, di enorme valore strategico.

L’assessore al demanio e al Patrimonio Raffaele Salvatore non ha perso le speranze di riconquistare il terreno perduto. Ma per ora affida il suo ottimismo a un comunicato stampa tanto stringato quanto nebuloso: «Stiamo agendo in maniera seria e rigorosa e usando il buon senso su una situazione particolarmente complessa. Stiamo focalizzando l’attenzione su tutti gli atti ed allo stato attuale abbiamo già elementi sufficienti per delineare un quadro chiaro ed esaustivo». È un modo per mettere le mani avanti con frasi che profumano di buoni propositi, ma che dicono tutto e non dicono nulla.

La verità è che il Comune sui terreni appartenenti al signor Porta, che ormai comprendono la scuola d’arte, il campo di calcio, l’anello di atletica e i parcheggi comunali, ha le mani legate e deve solo incrociare le dita e sperare nel buon senso di qualche altro magistrato.

Infatti una sentenza del tribunale riconosce tutte quelle aree come acquisite di diritto dal pastore-agricoltore che le ha curate per cinquant’anni, e che dal giugno del 2013 le ha ufficialmente usucapite. Senza che l’allora sindaco Lubrano si opponesse alla sentenza con un ricorso in appello entro 80 giorni. Il ricorso tardivo avanzato dai legali di Mario Bruno fa leva su un presunto errore cartografico commesso dal tribunale.

Secondo il Comune è impossibile che il signor Porta svolgesse le sue attività agro-pastorali in un’area dove poi sono state edificate delle strutture sportive e una scuola. «C’è confusione tra, fogli, mappali e particelle». Ma spuntarla, dopo una sentenza definitiva e inappellabile, è tutt’altro che scontato.

Invece qualche chance in più il Comune potrebbe averla sulla controversia con il signor Dinapoli, titolare di un maneggio sulla litoranea per Maria Pia. Nei giorni scorsi i vigili urbani sono andati a rimuovere la recinzione che delimita l’area di pascolo dei cavalli, e Dinapoli è andato dai carabinieri denunciando il furto di transenne. Dopo questo primo atto di guerra, la causa per usucapione sembra scontata. Ma in questo caso il municipio ha le armi più affilate. Infatti il titolare del maneggio vanta una concessione provvisoria, datata nel 1985 e firmata dall’allora assessore Carlo Sechi.

Ma già due anni dopo ci sono delle ordinanze del comune che impongono a Dinapoli di sgomberare i box per il ricovero dei cavalli, perché considerate abusive. E poi altri provvedimenti e atti di giunta che individuano l’area come zona parcheggi, oppure come spazio destinato ad ospitare il circo o la giostra del Matherland.

Insomma quei due ettari fronte mare negli anni avrebbero avuto svariati utilizzi pubblici, che farebbero traballare un eventuale pretesa di usucapione.

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