La Nuova Sardegna

Alghero

Tra due mesi addio al vecchio Frontuni

di Luigi Soriga
Tra due mesi addio al vecchio Frontuni

La ditta Eurorock di Trento ha vinto la gara d’appalto di 1 milione per la messa in sicurezza delle falesie di Capo Caccia

21 settembre 2014
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ALGHERO. Varrà proprio la pena vedere come verrà ridisegnato il profilo di Capo Caccia. Come cambierà la fisionomia del vecchio promontorio sotto il semaforo dell’aeronautica che i pescatori chiamano affettuosamente Lo Frontuni. E sarà suggestivo ammirare con il naso all’insù i rocciatori appesi sul costone a 300 metri di altezza, minuscoli come delle formiche appiccicate alla parete di un palazzo.

Ormai quelle falesie millenarie sono diventate pericolose, e certe protuberanze rocciose rosicchiate dal vento e dalla salsedine rischiano di staccarsi e precipitare. L’amministrazione comunale, dopo aver attinto un milione di euro dai fondi comunitari, ha deciso di metterli in sicurezza. Per alcune porzioni andrà bene il rammendo, ma per gli spezzoni più pericolanti non c’è nulla da fare. L’unico intervento possibile sarà quello di imprimere una drastica accelerata al lavorio della natura, facendo sì che si stacchino una volta per tutte. Un’operazione di chirurgia estetica tutt’altro che semplice, che richiede grande professionalità. Ad occuparsene quasi certamente sarà una società di Mezzocorona, una località in provincia di Trento, che ha un nome molto evocativo: Eurorock srl. Nei giorni scorsi i tecnici del Comune hanno aperto le buste della gara di appalto, e tra le sette offerte pervenute, quella della Eurorock ha ottenuto il punteggio superiore. Ma ancora si tratta di un’aggiudicazione di tipo provvisioria, perché la commissione dovrà valutare la congruità dell’offerto. Si tratta di un appalto integrato, perciò l'impresa deve presentare il progetto esecutivo entro 25 giorni. Gli uffici del settore Lavori pubblici avranno altri 10 giorni per approvarlo in via definitiva dopodiché la consegna dei lavori è prevista entro la fine di ottobre. Da quel momento per ridisegnare Capo Caccia c’è un termine di cinque mesi, in tutto 130 giorni effettivi. I costi ammontano a un milione di euro, sono coperti da un finanziamento comunitario Por Fesr, stanziato dalla Regione nel 2012, e finalizzato alla "Mitigazione rischio frane nella costa di alghero, località Capo Caccia". L’assessore ai Lavori pubblici Gianni Cherchi è riuscito a velocizzare la pratica e a rendere disponibili le risorse, e ora non resta che lasciare il campo libero ai rocciatori. A quanto pare si tratta di tecnici con grande esperienza che hanno già operato anche sulle Dolomiti. Su Capo Caccia dovranno lavorare con estrema attenzione, perché si tratta di un’area Sic , perciò con vincoli di tutela ambientale molto rigidi, e considerata di enorme pregio paesaggistico. Più che a una ristrutturazione, il loro assomiglierà di più a una specie di restauro di un capolavoro della natura. Le maestranze specializzate dunque agiranno necessariamente su corda, penzolando a centinaia di metri di altezza. Demoliranno i massi in parete a picco sul mare, utilizzeranno tecniche di ingegneria naturalistica, scalzando e indebolendo i volumi di roccia pericolanti, oppure rafforzando altre porzioni con una serie di iniezioni di resine in parete. Oppure cimentandosi in opere di ancoraggio della parete utilizzando tecniche di perforazione e di chiodatura. Ma la cosa più incredibile, da lasciare senza fiato, sarà veder precipitare in mare, in un batter d’occhio, le tonnellate di roccia del Frontuni.

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