La Nuova Sardegna

Alghero

«Cifre reali, è una operazione verità»

di Gianni Olandi
«Cifre reali, è una operazione verità»

Il sindaco Mario Bruno con la giunta illustrano il cambio di rotta che sarà adottato per il risanamento della finanza locale

22 agosto 2014
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ALGHERO. Non il solito bilancio di previsione, ma“operazione verità”: così il sindaco ha detto nel corso della presentazione del documento unico di programmazione, che si è svolta ieri mattina nella sala di Sant'Anna presenti gli assessori Nina Ansini, Lelle Salvatore, Gianni Cherchi, Natacha Lampis e Gabriella Esposito. Mario Bruno, riferendosi ai numeri e ai contenuti dello strumento finanziario, ha affrontato l'argomento senza fronzoli: «Abbiamo punti di debolezza impressionanti, siamo nelle condizioni di dover ripartire da zero e lo facciamo intimamente convinti che sia l'unica strada per procedere a un vero piano di risanamento della finanza locale».

Un punto di partenza che non lascia spazio per ritenere che i risultati siano dietro l'angolo. Si tratta di una nuova impostazione, un vero e proprio cambio di rotta, che porterà benefici nel tempo ma che avrà nell'immediato la straordinaria occasione di fare chiarezza sui numeri che ci sono nelle casse del Comune catalano di Sardegna. E quindi programmare lo sviluppo partendo dalle disponibilità reali.

«Abbiamo bisogno di muoverci verso il rilancio della città sulla base delle certezze contabili. Fino a oggi, almeno nel corso degli ultimi 10 anni – precisa Mario Bruno – non è stato così. Nei numeri del bilancio abbiamo crediti, che ci trasciniamo creando residui negativi. Imponenti somme non riscosse ma messe a bilancio in entrata ma mai entrate. Un dato su tutti: nello strumento contabile, tra gli altri, figurano 18 milioni di euro che non sono esigibili, un “pacco” che gonfia i numeri ma non produce e non produrrà mai alcun risultato».

Quei 18 milioni di euro dopo “l'operazione verità” si sono frantumati: 10 andranno sul patrimonio, quindi immobilizzati, gli altri otto saranno eliminati.

Il sindaco ha parlato di «cambio di rotta» nel metodo e nel merito, senza polemizzare con il passato ha però detto con chiarezza che «soltanto con il risanamento dei conti sarà possibile riportare il bilancio su un sentiero di sostenibilità economica e finanziaria; sviluppare e concretizzare in modo organico gli indirizzi di programmazione per il raggiungimento degli obiettivi di mandato». Indispensabile quindi l'adozione del Documento Unico di programmazione 2014/2016. Per evitare che la pioggia di numeri provocasse soltanto confusione, il sindaco ha citato alcuni esempi concreti di quella che dovrà essere l'attività di risanamento del bilancio, quindi di contenimento dei costi e soprattutto di quelli che peraltro offrono servizi non soddisfacenti.

«Noi paghiamo all'anno un milione e 300mila euro per l'illuminazione pubblica che peraltro è inefficiente rispetto alla esigenza della città. Ci metteremo mano attraverso progettualità comunitarie sul risparmio energetico che consentono l'ottenimento di contributi a fondo perduto pari al 90 per cento». È evidente, è stato sottolineato, che si tratta di percorsi che debbono essere affrontati con l'apparato burocratico comunale compatto e impegnato al massimo.

Altra questione: il servizio scuolabus, costo annuo 710 mila euro. «Si impone una rivisitazione del servizio pubblico urbano, migliorare le potenzialità esistenti, l'esigenza di verificare quali spazi sono presenti per ottenere consistenti risparmi». Bruno non lo dice esplicitamente ma il risanamento deve partire dagli sprechi, da quei consumi che possono essere eliminati come nel caso degli affitti che il Comune paga ogni anno: poco meno di 400mila euro. Cominciando dalla razionalizzazione e dalla messa in produzione dei propri beni immobiliari.

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