La Nuova Sardegna

Alghero

Cresce la richiesta di ormeggi invernali

di Gianni Olandi
Cresce la richiesta di ormeggi invernali

Stagione nervosa che ha visto il calo dei transiti (soprattutto degli italiani) e una ripresa solo nel mese di agosto

20 agosto 2014
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ALGHERO. «Una stagione nervosa, quasi inaffidabile, il tempo non ci ha aiutato e concretamente abbiamo cominciato a lavorare soltanto dall'inizio di agosto». Il commento giunge dallo staff di Aquatica, la base nautica a ridosso della Torre di Sant'Elmo e riferisce di una stagione indubbiamente non soddisfacente per la nautica in transito, più ricca di ombre che di luci. L'accoglienza di imbarcazioni in navigazione nel Mediterraneo rimane ancora una delle carte da giocare per l'area portuale algherese . Uno di quegli obiettivi da sempre guardati con attenzione ma che fino a oggi non hanno mai fornito quei risultati apprezzabili auspicati mentre nel porto di Alghero si eseguivano interventi strutturali piuttosto consistenti con risorse pubbliche.

Da Aquatica si segnala che le ragioni di una stagione stanca sono da ricercare anche nelle condizioni meteo marine che non hanno accompagnato la stagione ma che, al contrario, hanno provocato frequenti interruzioni rispetto al trend dello scorso anno che già era stato negativo a causa della tassa di stazionamento. Ma c'è una novità che giunge dagli stessi operatori della base: sono numerose le richieste di stazionamento invernale. «Abbiamo ritoccato le tariffe – dicono ad Aquatica – riducendo quindi i costi di soggiorno per le imbarcazioni che intendono svernare e abbiamo riscontrato nel giro di qualche settimana un fortissimo interesse da parte di proprietari di barche, anche importanti, al momento agli ormeggi in porti della Penisola».

Il discorso delle tariffe di stazionamento interessa evidentemente anche fasce sociali di livello medio alto ma dietro questa strategia tariffaria c'è anche un secondo fine che dimostra che la scelta è stata opportuna. «Quando i proprietari di barche di una certa importanza intendono far svernare le loro unità – aggiungono da Aquatica – chiedono sempre una serie di interventi di manutenzione, soprattutto quelli di piccola o media dimensione. Il nostro lavoro a quel punto recupera quelle quote tariffarie che abbiamo volutamente ridotto per creare maggiore interesse nella nautica da diporto».

Nei giorni scorsi agli ormeggi del Consorzio del porto c'era la Navetta di Luca di Montezemolo, un vecchio Benetti di 33 metri, quasi una barca storica, molto caro alla famiglia Agnelli negli anni Sessanta. Il presidente della Ferrari è ripartito ieri mattina alla volta di Stintino per rientrare nel porto di Alghero prima del tramonto e così festeggiare il saluto del cannone al sole che scompare dietro Capo Caccia. «In una barca come quella – precisano ancora da Aquatica – tanto per fare un esempio, se dovesse svernare da noi ci sarebbero molti interventi di manutenzione da eseguire e a quel punto verrebbe soddisfatta attraverso la manutenzione ordinaria la politica di rendere meno oneroso lo stazionamento». E a proposito di transiti della nautica da diporto ieri sera è attraccata la barca di Malagò, presidente del Coni. « Il nostro è un settore che anno dopo anno si presenta sempre in calo – sostiene Corrado Usai , giovane imprenditore della Nautiservice –, sta mancando il cliente medio italiano per quanto riguarda il transito ma anche i nostri tradizionali clienti in ambito locale investono sempre meno nei loro mezzi nautici. È evidente che siamo ancora in piena crisi e che, probabilmente, i primi risparmi vengono fatti su un genere voluttuario quale può essere considerata la barca. Per chi volesse invece ancora investire nel settore – segnala Usai – la Regione non da concessioni demaniali ».

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