La Nuova Sardegna

Alghero

Pochi medici, pronto soccorso in tilt

di Gianni Olandi
Pochi medici, pronto soccorso in tilt

Con l’aumento delle presenze i malati costretti a lunghissime attese: e di notte senza posto di polizia si rischia grosso

19 agosto 2014
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ALGHERO. Da diverse settimane il servizio di pronto soccorso dell'ospedale civile è sotto pressione a causa del consistente aumento delle richieste di prestazioni da parte dell'utenza che è indubbiamente aumentata in seguito al fenomeno turistico.

Una pressione che non è stata evidentemente prevista e quindi il servizio si trova ad affrontare momenti di superlavoro con l'organico dei periodi ordinari. Succede così che quanti si recano al piano terra del Civile dove è attivo il primo intervento sanitario, sono costretti a lunghissime attese, quantificate in alcune ore forse nei casi più fortunati. Segnalazioni riferiscono di persone colpite da coliche, in piena crisi e sofferenti per il dolore, in lunga attesa prima di essere visitate. Non è stato possibile conoscere il numero delle prestazioni giornaliere del servizio ma chiunque abbia occasione di transitare davanti al Pronto Soccorso dell'Ospedale della Pietraia si può rendere conto del sovraffollamento, delle code, delle proteste che a volte si trasformano in veri e proprio insulti nei confronti degli operatori sanitari la cui unica colpa è quella di trovarsi a fornire prestazioni a chi è sofferente in una condizione chiaramente inadeguata per fare fronte alle richieste in tempi ragionevolmente celeri. Il pronto soccorso del Civile ha goduto negli ultimi tempi di interventi di riqualificazione , strutturali e professionali, che ne hanno indubbiamente migliorato le funzioni rispetto a un passato abbastanza recente.

Ma va evidenziato che per fare fronte al prevedibile aumento dei flussi di utenza dell'estate non è stata affrontata alcuna programmazione in grado di dare risposte sul piano operativo, come testimoniano gli episodi di protesta che si verificano ormai quotidianamente.

Il servizio, che è naturalmente operativo 24 ore su 24, è sottoposto nel corso delle ore notturne a situazioni decisamente particolari che espongono gli operatori e rischi anche di ordine fisico e personale. Da tempo è stato soppresso il posto di polizia e non si è trovata alcuna soluzione alternativa. Può quindi succedere che in piena notte gli operatori possono trovarsi davanti una persona in condizioni psichiche alterate, magari anche violenta, di fronte alla quale non hanno strumenti per opporsi anche in difesa della propria incolumità. Si pensi se in quella occasione è in turno un servizio composto da sole donne. Una situazione indubbiamente anomala che determina una condizione di insicurezza che deve essere evidentemente affrontata. Recentemente il sindaco Bruno ha interessato della situazione complessiva dell'ospedale l'assessore regionale alla sanità, evidenziando le diffuse precarietà che rendono problematico il mantenimento di livelli assistenziali dignitosi e segnalando una sorta di " abbandono " del presidio sanitario algherese da parte della dirigenza dell'Asl. Bruno ha chiesto un incontro con il responsabile della sanità regionale da tenersi ad Alghero.

La mancata programmazione del potenziamento degli organici del pronto soccorso per il periodo estivo , il cui aumento di prestazioni erano peraltro abbastanza prevedibili , costituisce un segno di scarsa attenzione che finisce con il punire non sono gli operatori sanitari, ma, come testimoniano i problemi quotidiani nel servizio, le proteste e qualche episodio anche di violenza verbale, la stessa utenza che ancora si rivolge con fiducia alla sanità pubblica.

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