La Nuova Sardegna

Alghero

I consiglieri regionali al Pd «Candidate Mario Bruno»

di Nadia Cossu
I consiglieri regionali al Pd «Candidate Mario Bruno»

Lotto, Demontis e Manca: è lui che ha presentato le firme, rispettate lo statuto Il segretario cittadino del Partito democratico attacca: non fate i colonizzatori

23 aprile 2014
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ALGHERO. «Così come è avvenuto a Sassari, anche ad Alghero devono essere rispettate le regole condivise e in particolare quelle previste dall’articolo 29 comma 8 dello statuto che sanciscono in modo inequivocabile che il candidato ufficiale del Pd e della coalizione di centrosinistra è colui che, in assenza di altri candidati, ha presentato regolarmente e nei termini le firme previste. Nessuna altra procedura è ammissibile». Scendono in campo i consiglieri regionali del Sassarese Luigi Lotto, Salvatore Demontis e Gavino Manca a sostegno di Mario Bruno: «Chiediamo il pieno rispetto delle norme che garantiscono la selezione dei candidati attraverso le primarie, anche laddove si è presentato un solo candidato (Bruno ndc), come appunto ad Alghero». La sintesi è: il Partito democratico ritiri la candidatura di Enrico Daga (il suo nome era stato diffuso ieri dalla direzione del partito).

Entro mezzogiorno di sabato nella segreteria generale del Comune dovranno essere depositate le liste dei candidati che si sfideranno alle prossime elezioni comunali. Mancano pochi giorni eppure accordi e alleanze sono ancora in alto mare. Tra chi invoca «passi indietro», chi reclama «il rispetto delle regole», chi si affida «al sostegno dei cittadini», si naviga nella confusione più totale. Il grosso nodo da sciogliere, come si può ben dedurre, è all’interno del Partito democratico. I nomi sono due: Mario Bruno ed Enrico Daga. Su Bruno non c’è il benestare del partito ma lui non sembra intenzionato a mollare: «La cosa più semplice per me sarebbe fare un passo indietro ma non posso tradire i cittadini che hanno voluto con forza la mia candidatura a sindaco». Per questo ha già pronta una lista civica (nel caso in cui il Pd non dia l’ok definitivo al suo nome), un simbolo e un progetto politico ben definito: «Non capisco come e perché siamo arrivati a questa situazione, soprattutto non mi aspettavo di dover fronteggiare questo genere di problemi ma sono certo che l’80% del Pd verrà con noi».

Dall’ “altra” parte – che in realtà è la stessa – Enrico Daga spiega: «Il Pd avrà modo di chiarire cosa è successo negli ultimi mesi. Al centro dei nostri pensieri ora c’è solo il progetto di sviluppo per la città, i personalismi non ci interessano». E aggiunge: «Ad Alghero c’è povertà, siamo completamente d’accordo con il vescovo Morfino, l’unica voce autorevole che dobbiamo ascoltare oggi». L’accordo all’interno del partito, insomma, sembra essere un’utopia. Anche se in politica, si sa, i colpi di scena sono dietro l’angolo e talvolta pure in zona Cesarini.

Ieri è spuntato anche il nome dell’avvocato Elias Vacca (Partito dei comunisti italiani) come candidato alla guida di una lista civica (“corteggiato” da Bruno per un’eventuale alleanza): «Si adoperino per ricostituire il centrosinistra – è stato l’appello di Vacca – Io non vorrei e non voglio fare il sindaco ma questo mi chiederà il mio partito se non si ricomporrà la coalizione. Il centrosinistra rinsavisca, non incoraggino le divisioni perché alle faide non partecipo».

In tarda serata è arrivata poi la dura replica del segretario cittadino del Pd Mario Salis ai consiglieri regionali sassaresi: «A loro rispondo che ad Alghero ci pensano gli algheresi, non credano di poter fare i colonizzatori da noi. Stanno mettendo a rischio il lavoro del Pd algherese che punta a un’alleanza per la vittoria alle amministrative. Mario Bruno ha ricevuto il diniego ufficiale degli alleati del centrosinistra perché la sua condizione è come quella della Barracciu che i tre consiglieri hanno sostenuto mettendo a rischio la vittoria del centrosinistra regionale. In ogni caso le primarie sono superate e la candidatura di Bruno non unisce neanche il Pd».

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