La Nuova Sardegna

Alghero

Delitto di Maristella, Salis colpito 12 volte con violenza inaudita

di Nadia Cossu
Delitto di Maristella, Salis colpito 12 volte con violenza inaudita

Depositata la perizia medico legale: 3 i colpi letali alla testa L’“Americano” era stato trovato morto il 18 febbraio

11 aprile 2014
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ALGHERO. Almeno dodici colpi su tutto il corpo, di cui tre mortali alla testa. È stato massacrato con una violenza inaudita Agostino Salis, il cameriere algherese di 46 anni ucciso lo scorso febbraio a Maristella. Nei giorni scorsi è stata depositata la perizia medico legale che confermerebbe la ferocia usata dalla persona che quel giorno di febbraio impugnava il bastone usato per ammazzare Salis. Per la precisione, l’arma è il manico di una zappa in vetroresina. L’avevano recuperata i sommozzatori grazie alle indicazioni fornite da Antonio Soddu, 26 anni, uno dei due arrestati per il delitto. Proprio Soddu, reo confesso, assistito dagli avvocati Giuseppe Conti e Stefano Carboni, aveva confermato al giudice delle indagini preliminari Maria Teresa Lupinu la versione fornita al pubblico ministero Gianni Caria. «Non era mia intenzione ucciderlo, l’ho colpito perché mi aveva minacciato pesantemente e messo le mani addosso». In realtà la perizia medico legale farebbe vacillare questa tesi. L’altro arrestato, Dimitri Iacono, 22 anni, difeso dall’avvocato Elias Vacca, si era da subito dichiarato innocente spiegando di essere stato presente quella sera ma di non aver partecipato a quella che – almeno all’inizio – è stata una colluttazione e che poi si è trasformata in omicidio.

Il caso era apparso chiarissimo fin dalle prime fasi delle indagini portate avanti dagli investigatori della squadra mobile della questura di Sassari e del commissariato di Alghero. Quel bastone era nel bagagliaio della Punto di Antonio Soddu la sera del “chiarimento” avvenuto a Maristella.

Il motivo dello scontro tra aggressori e vittima sarebbe cominciato dopo il furto del portafoglio dall’auto di Antonio Soddu. Pare che qualcuno gli avesse fatto arrivare alle orecchie la soffiata che l’autore del colpo fosse l’“Americano” (con questo nome era conosciuta la vittima ad Alghero). Il presunto ladro però (la famiglia ha nominato gli avvocati Agostinangelo Marras e Maurizio Serra) aveva preso male quell’accusa, aveva negato categoricamente di essere il responsabile del furto del portafoglio. Poi era finito in carcere. E una volta tornato in libertà, quella storia era diventata una sua fissazione. Ogni volta che incontrava Soddu gli chiedeva chi fosse stato a fare il suo nome. Voleva saperlo a tutti i costi, e i loro incontri finivano quasi sempre tra offese, minacce e spintoni. Il 17 febbraio si erano incontrati ancora una volta. Alle 22.30 al bar Sendero e un’ora dopo al bar ristorante di Raffaele Cilliano. Salis aveva trovato Antonio Soddu in compagnia di Dimitri Iacono e Antonio Todde. Solita discussione, e quando i tre erano usciti lui li aveva seguiti esclamando: «Adesso vado e mi metto nei casini». Quindi il viaggio in auto per quello che doveva essere un chiarimento definitivo. Invece a Maristella Agostino Salis è stato ucciso. Il suo corpo è stato trovato la mattina successiva alle 9.30 da un passante.

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