La Nuova Sardegna

Alghero

Ecatombe di negozi ad Alghero, chiudono in 150

di Gianni Olandi
Ecatombe di negozi ad Alghero, chiudono in 150

Serrande abbassate per bar, ristoranti, attività di vicinato, imprese artigiane. È crisi nera anche per barbieri e agriturismo

14 marzo 2014
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ALGHERO. Oltre 150 attività commerciali hanno abbassato le serrande in via definitiva nel corso del 2013. Una ecatombe di negozi con vistose perdite economiche e occupazionali.

Un segno drammatico della crisi che ha investito la città e al quale porta conferma la presenza nell'area urbana algherese di 10 negozi Compro Oro, probabilmente il simbolo più esasperato di tempi difficili nel corso dei quali si ricorre alla vendita di oggetti preziosi, anche per il loro valore affettivo, per sopravvivere.

La chiusura delle attività ha colpito tutti i settori : dai negozi classificati di vicinato, ne hanno chiuso 76, a bar, ristoranti e pubblici esercizi in genere dove sono 32 gli esercenti che hanno mollato. Per diversi chiudere l'attività era il solo sistema per evitare di aggravare le perdite e i costi vivi, a cominciare da quelli energetici e del personale.

Tra le cessazioni anche 4 agriturismo, 11 aziende artigiane, perfino quattro barbieri e un estetista. Non manca la cessazione di attività di uno stabilimento balneare. Anche un panificio ha spento il forno.

«Da tempo segnaliamo ai riferimenti istituzionali della pesante situazione nella quale si trovano tante attività commerciali – evidenzia Massimo Cadeddu, presidente della sezione locale della Confcommercio – stiamo esercitando nei confronti della crisi una opposizione quasi disperata, mettendo a rischio aziende che hanno decine di anni, qualcuna anche oltre mezzo secolo, vissuto con impegno e sacrificio. Il settore sta pagando più di tutti la riduzione dei consumi e sta destando non poche perplessità il fatto che sul fronte istituzionale si mantenga un atteggiamento di indifferenza che, a volte , è perfino sconcertante». Il presidente del commercianti si riferisce a una serie di precarietà di tipo strutturale, (l'igiene urbana, la disastrosa situazione delle strade, il problema delle alghe, la mancanza di strumenti di sviluppo, a cominciare dal Puc ) che indubbiamente penalizzano il comparto commerciale, l'anello di riferimento per una economia come quella algherese. Cadeddu guarda con fiducia, forse soprattutto con speranza, all'imminente avvio dei collegamenti stagionali, nazionali e internazionali, in programma dalla fine del mese di marzo. «Chiediamo che per quella data la città si possa presentare sotto un aspetto diverso – sostiene concludendo il presidente della Confcommercio – all'altezza del prestigio acquisito nel corso della sua lunga storia di località dove trascorrere le vacanze, in grado quindi di accogliere il turista nel modo migliore e con la tradizionale ospitalità”.

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