La Nuova Sardegna

Alghero

Campo nomadi di Fertilia, sgombero previsto entro il 6 agosto

di Andrea Massidda
Campo nomadi di Fertilia, sgombero previsto entro il 6 agosto

Ieri mattina le forze dell’ordine hanno notificato l’ordinanza alla comunità rom. Ma gli abitanti della borgata insistono: «No a nuovi insediamenti all’Arenosu»

07 maggio 2013
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ALGHERO. Tensione altissima, a Fertilia, per quanto riguarda la situazione del campo nomadi. Ieri mattina i carabinieri della stazione locale, insieme con la polizia e i vigili urbani, hanno notificato alle famiglie rom che risiedono nell’area sosta dell’Arenosu l’ordinanza di sgombero firmata alcuni giorni fa dal sindaco Stefano Lubrano dopo che una recentissima analisi di rischio commissionata dall’agenzia regionale Laore aveva rilevato nel suolo una percentuale abnorme di diossine, Pcb e altre sostanze cancerogene. Un atto dovuto, quello del primo cittadino, non fosse altro perché ormai è certificato che la salute di chi abita all’interno dell’insediamento è fortemente a rischio. Salvo proroghe (da non escludere) il campo dovrà dunque essere evacuato entro il prossimo 6 agosto. Il problema ora è fondamentalmente uno: dove sarà sistemata la comunità rom, che conta più di 120 persone, 54 delle quali minorenni?

Se n’è discusso sabato pomeriggio al centro sociale “10 Febbraio”, quando gli abitanti della frazione si sono riuniti alla presenza dell’assessore comunale all’Ambiente Elena Riva e del consigliere di C’è un’Alghero migliore Maria Graziella Serra per ascoltare dai responsabili del Comitato di quartiere quali fossero le intenzioni ventilate da Lubrano. E ciò che è emerso durante il confronto è che intanto i fertiliani non sono assolutamente disposti a tollerare una nuova area sosta all’Arenosu. Poi che il sindaco ha chiesto ancora qualche giorno di tempo per valutare la situazione. Non sarà una decisione facile, questo è poco ma sicuro.

Sindrome Nimby. Un altro fattore che è emerso dall’incontro di sabato è che l’intera popolazione di Alghero - proprio come capita sempre in questi casi - sembra essere affetta da quella che gli americani chiamano sindrome Nimby, acronimo anglofono che sta per “not in my back yard”, letteralmente "non nel mio cortile”. Insomma, a parole tutti (o quasi) si preoccupano della salute della comunità rom, ma poi nessuno accetta volentieri di vedere nuove bidonville sotto casa. L’ipotesi ventilata dall’amministrazione comunale di allestire un campo provvisorio a poche centinaia di metri da quello da evacuare, non piace a nessuno. Su questo punto gli abitanti di Fertilia sono compatti. «Siamo assolutamente contrari - ha detto Daniele Sardu, presidente dell’Egis - e metteremo in campo ogni azione legale per bloccare questa soluzione ridicola. Poi siamo anche stanchi di suggerire alternative: le trovino i politici e se non sono in grado si dimettano». Altri, come Riccardo Moni, vicepresidente del Comitato di quartiere, propongono aree individuate alla Pietraia o nella zona di Ungias-Galantè. Ma c’è anche chi, come Vanna Ruggiu, pronta a sottolineare che «Alghero non li vuole» e propone la zona retrostante la chiesa di San Giovanni Bosco. A due passi dal centro.

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