La Nuova Sardegna

Vertice sanitario a Olbia e La Maddalena insorge

Vertice sanitario a Olbia e La Maddalena insorge

Il sindaco Montella ricorda l’impegno preso dalla Regione a convocarla nell’isola «Un atto doveroso verso i cittadini e gli amministratori locali lasciati da soli»

07 maggio 2017
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LA MADDALENA. Rinfresca la memoria agli smemorati vertici dell’Asl unica e rivendica l’isola come sede della conferenza socio sanitaria. Il sindaco Luca Montella, convocato a Olbia per il 12 maggio, risponde all’invito del manager Fulvio Moirano con una contromail. «Ricordo le difficoltà del presidio ospedaliero della Maddalena e l’impegno politico assunto a suo tempo per far svolgere la conferenza socio-sanitaria nell’isola, il presidente Antonio Satta potrà confermarlo – si legge nella mail –. La sede isolana consentirebbe di discutere di sanità nel contesto che più di altri ha subito tagli. Credo sia un atto doveroso verso i cittadini e gli amministratori locali. Questi ultimi sebbene privi di potere decisorio, sono lasciati soli ad affrontare il disagio, lo sconforto e la tensione sociale, spesso diventando obiettivi di gesti sconsiderati di persone prive di senno che trovano terreno fertile in coloro che irresponsabilmente soffiano sul loro fuoco». Un riferimento per nulla velato all’episodio di cui lo stesso Montella è stato protagonista. Qualcuno, rimasto senza un nome, aveva gettato dell’acido sulla sua auto.

E sul tema della sanità, stanco di incassare colpi da tutte le parti, il sindaco sfila i guanti di velluto e indossa i guantoni. Nei giorni scorsi era stato attaccato dalla minoranza “Il vento che cambia” di immobilismo. Montella dopo il rimpasto non ha ancora assegnato la delega alla Sanità. «Il grande scrittore Leo Longanesi amava dire di qualcuno “ è così egocentrico che se va a un matrimonio vorrebbe essere la sposa e se va a un funerale, il morto” – afferma –. Partendo dal presupposto che non è mia abitudine fare soliloqui sui social, dove i consiglieri che mi accusano di immobilismo preferiscono misurarsi certi di trovare consenso basato su falsi presupposti, in buona compagnia di qualche senatrice nazionale, è utile precisare che sulla sanità, per coscienza e sensibilità, non ci si dovrebbe né dividere, né attribuire responsabilità. Sarebbe estremamente facile ricordare al consigliere Roberto Zanchetta che nel 2007 fu favorevole alla chiusura della Chirurgia da cui ebbe inizio l’effetto domino sul nostro ospedale, implementato in questi anni da susseguenti scellerate scelte politiche operate dalle giunte regionali che si sono succedute. Il Punto nascita invece ci è stato sottratto, proprio da coloro che sono i rappresentanti politici in Regione di Zanchetta e Carola. Se avessi come sindaco il potere di adottare un atto che impedisca ad Asl e Regione ciò che stanno facendo, lo avrei già adottato. Se sono così bravi da intervenire perché mi sia attribuita questa delega il problema sarebbe già risolto. Purtroppo la competenza è nelle mani della Regione. È solo demagogia puntare il dito contro il Comune». Montella non abbandona la mira. «Ricordo poi a entrambi i consiglieri di minoranza che quando si è parlato di manifestazione a Cagliari non mi è parso di leggere nell’elenco di chi ha dato e sottoscritto il contributo per partecipare il loro nome e quello degli altri membri del “Il Vento che cambia”. I cittadini dovrebbero riflettere sul fatto che, invece di far fronte comune ci sono consiglieri comunali che artificiosamente vogliono dividere la comunità per non disturbare i loro amici cagliaritani che continuano a manovrare contro il nostro diritto alla salute». (se.lu.)

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